
Il Mantra Om è attribuito alla prima vibrazione della sostanza Cosmica, è dunque il mantra primordiale. OM viene da AUM queste lettere raccontano la creazione, la conservazione e il suo riassorbimento nella totalità dell’Uno, correlate come sono a Brahma, Vishnu e Shiva. Questa sacra sillaba, dunque, significa Brahman, l’Anima Suprema, la Trinità nell’Unità.
Il “mantra dei mantra” è composto da tre lettere: A, U e M di cui le prime due vocali si uniscono nella O. La lettera A rappresenta il piano materiale dell’universo, la U quello sottile e la M quello causale, non manifesto. Nell’essere umano A è in relazione al corpo materiale, U al corpo sottile, o psichico, e M al corpo causale, o puro spirito. Il fonema mantrico OM viene anche nominato talvolta come il “Pranava”, che significa “veicolo del prana”. Prana è un modo di definire la forza, il “soffio” divino che presiede alla vita di ciascuno.
Come si recita Om
La recitazione di OM può essere più o meno prolungata, ma è importante che termini con la vibrazione della M in tono più acuto del resto, anche se, come consonante labiale, prodotta a labbra chiuse. All’attacco si fanno vibrare il respiro e la lingua per mezzo della laringe e del palato come fossero una cassa di risonanza. Il suono di A è gutturale, e parte dal fondo della cavità boccale. U si ottiene dal movimento in avanti della lingua, provocato dall’emissione della forza energetica dell’espirazione e finisce sulle labbra, che a questo punto si chiudono per dare luogo alla M. Se con la OM si vuole attivare il prana alle tre lettere corrispondono tre fasi respiratorie, addominale per la A, toracica per la U e clavicolare per la M.
L’obiettivo finale, dopo la presa di coscienza del movimento del respiro e l’interiorizzazione del suono, è quello di un controllo della propria energia respiratoria.
Mahan Priti Anna
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